Da Pezzoni di ROCKIT

Ciao!

Questa è Pezzoni, la newsletter di Rockit dove ogni settimana ti raccontiamo 5 canzoni che devi ascoltarti. Oggi tocca a Giorgio Poi prima di essere Giorgio Poi, al folk punk made in Friuli, a due artisti già lanciati verso il futuro, a una band romana notturna e affascinante e a una cantante che sa come far battere i cuori sul dancefloor: scorri qua sotto per ascoltarle tutte!

A presto!

Faccianuvola e Fenoaltea, campioni di campo minato

Ve ne avevamo parlato proprio il giorno dell’uscita, perché ci aveva colpito davvero fin da subito. Fiori/posto sbagliato è il feat. tra due artisti nuovissimi, Faccianuvola e Fenoaltea, uniti dalla passione per l’elettronica e la voglia di far ballare il proprio pubblico, ma il primo con una vena molto cantautorale, il secondo più improntato verso la dimensione da producer. Insieme hanno scritto un brano davvero killer, fatto di emozioni umane e di fibre sintetiche, per proiettarci verso un futuro che riusciamo già a sfiorare.

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L’erba cattiva non muore mai

A leggerlo sembra una qualche formula magica maligna: Arbe Garbe. E in effetti nella traduzione che se ne può dare, “erba cattiva”, rimane un po’ di quella componente minacciosa che evoca l’espressione senza saperne il significato. La lingua è il friulano e loro sono uno dei gruppi locali più quotati per la capacità di integrare l’idioma regionale nei loro brani, in un bel miscuglio di folk, punk, ma anche noise e free jazz. Provate a dare un ascolto a Puar Beppin, un brano a metà tra Primus e Gogol Bordello con protagonista il povero Beppino e il suo destino parecchio infausto.

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Una sorpresa nel buio

Crepuscolare, ipnotico, incantato, Come la notte dei romani Wow è un disco dove è un piacere perdersi, anche 5 anni dopo la sua pubblicazione. A cominciare dalla title-track, una languida ballad dai contorni vampireschi che vive fuori dal tempo, un po’ come i brani più ovattati dei Low, in attesa di un’alba che potrebbe non arrivare mai. E se fosse davvero così, con questa colonna sonora a noi non spiacerebbe neanche un po’.

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Il blu è il colore più caldo

Sicuramente vi sarà capitato di sentirla, questa voce suadente che ci invita a scivolare con lei dentro una nebbia di synth nei primi secondi. Da lì il beat prende forma, il buio del dancefloor viene colpito da una lucentezza bizzarra, fino a entrare nelle pareti azzurre di un ritornello iconico: “È tutto blu, ci piace di più, I think I, I think I… love you”. Dietro al microfono c’è Emmanuelle, artista nata in Brasile, cresciuta a Miami e finita poi a Milano, con un brano dove non sono i bpm a correre, ma i battiti del cuore.

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Quando Giorgio Poi voleva attraversare l’Atlantico

Ve li ricordate i Vadoinmessico? Con questa formazione nata a Londra Giorgio Poi iniziava a farsi conoscere, con quel suo riconoscibilissimo timbro acuto a guidare le melodie del quintetto. Pepita, Queen of the Animals, contenuta dentro a Archaeology of the Future, è uno di quei gioiellini che già dimostravano tutto il talento di Giorgio, un pop esotico che porta nel cuore dei Caraibi, ondeggia sui mari tropicali, prende in prestito una cuica brasiliana e fa pure una capatina nel Mediterraneo. Il tutto senza mai farci girare la testa.

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